Kosmix: come trovare l’ago ed esplorare il pagliaio

28 Marzo 2009

kosmix

La scorsa estate Google ha raggiunto mille miliardi di pagine indicizzate, ma enorme è ciò che ancora rimane ignoto ai motori di ricerca: sotto al web visibile esiste infatti il Deep Web, il lato sconosciuto e profondo di internet. Kosmix prova a sondare sotto la punta dell’iceberg.

 

Si tratta di un nuovo modello di ricerca on-line, ideato da due sviluppatori indiani, Venky Harinarayan e Anand Rajaraman: non un vero e proprio motore di ricerca ma piuttosto un ‘aggregatore di ricerca’. Kosmix non offre infatti solo tutte le occorrenze on-line di una o più parole, ma presenta tutto ciò che è disponibile su un dato argomento, aggregandolo in una pagina suddivisa tra i risultati della ricerca tout court (usando google), i risultati nei social network video (truveo e youtube) e in quelli fotografici (google e flickr).

 

In un’intervista al New York Times, Anand Rajaraman dice che “la maggior parte dei motori di ricerca oggi ci aiuta a trovare l’ago nel pagliaio, mentre noi vogliamo esplorare il pagliaio”: Kosmix, una start-up in cui investe anche Jeff Bezos di Amazon cerca di arrivare dove non arrivano i crawler o gli spider che navigano di link in link grazie a un software che conduca ricerche nelle banche dati, estraendo così risposte pertinenti da varie fonti.

 

Un’idea semplice ma geniale, che trasforma la “banale” ricerca nella possibilità di trovarsi formattati in un mini-portale risultati pronti per più livelli di fruizione, potentdo anche modificare tale pagina a proprio piacimento, cliccando su “Edit this page”.

 

 

Quanto al motore di ricerca ideale, sarà quello che fornirà risposte a domande del tipo “il prossimo mese dovrò andare a Parigi: qual’è la tariffa più conveniente? ma vorrei atterrare a Orly.” La prossima frontiera sarà certo il web semantico: andare oltre Google è quindi possibile.

 

Comments

  1. Anche io ho scritto un articolo su Kosmix, dopo averne letto su Affari e Finanza di La Rebubblica. Al momento Kosmix mi pare una combinazione tra i “meta-motori” (vecchi quasi quanto il web) e gli aggregatori. Una sorta di aggregatore intelligente che deve pur sempre basarsi su un motore di ricerca sottostante e una funzione di “ranking” per la valutazione dell’importanza delle fonti da estrarre.

    http://www.matteostagi.it/2009/aggregatori-futuro-dell-informazione/

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