Partiamo da queste slide di Alessandro Binello, presentate l’anno scorso al Rimini Web Marketing Event, per fare il punto sull’email marketing.Fidelizzare, promuovere, aumentare la notorietà del marchio sono obiettivi realizzabili.
Ci sono però alcuni aspetti da tenere presenti:
L’indirizzario deve essere reale.
Inviare a sconosciuti un’ informativa non richiesta, significa invadere la privacy ed il rispetto dell’utente. Questo non vi aiuterà a costruirvi una buona reputazione. Certo, in alcuni casi anche lo spam porta i suoi risultati, ma parliamo di piccoli numeri. Se passeggiando per strada un uomo vi dicesse “in quel negozio hanno della cose bellissime e fanno degli sconti da non credere”, voi cosa pensereste?
Il mittente deve (ri)conoscervi.
L’oggetto della mail deve essere chiaro ed attinente con il contenuto della comunicazione. Proprio ieri mi è arrivata la news letter di Yoox che diceva “ultimi saldi di stagione”: l’oggetto era chiaro, ma non era di mio interesse. Ho ringraziato Yoox per la comunicazione ed ho cancellato il messaggio.
L’oggetto deve essere chiaro e sintetico.
Mantenere una la mailing list aggiornata.
Se un utente non desidera più ricevere le vostre comunicazioni, lasciatelo libero. Continuare a mandare e-mail ed altre informative non vi aiuterà a farlo ritornare sui suoi passi.Per questa ragione dovete rendere agevole la modalità di cancellazione dalla mailing list (unscribe): automatica e con pochi click. Altrimenti rischierete di finire direttamente nella cartella spam e di non riuscire più ad avere un report reale dell’attività.
Rispettate il “rifiuto” degli utenti
Curate con attenzione il layout ed il formato della email.
L’informativa dovrebbe essere visualizzata da tutti gli utenti nella stessa maniera, da qualsiasi client di posta. Il messaggio dovrà essere chiaro e perfettamente leggibile anche agli utenti che non decideranno di scaricare le immagini; quindi massima importanza all’impaginazione ed all’utilizzo di elementi grafici.
Attenzione ai contenuti.
I contenuti sono la forza dell’email marketing (come tutte le altre attività on line). Questa potrebbe sembrare una precisazione scontata, ma in realtà non è proprio così: infatti:
– l’interesse per la comunicazione ricevuta può manifestarsi anche a distanza di tempo
– sostiene la fidelizzazione dell’utente
– rappresenta il fattore scatenate del passaparola o della cancellazione alle mailing list
Da qui, deriva direttamente la necessità di verificare i risultati ottenuti ad ogni invio e di profilare il più possibile il target. Un’ informazione, infatti, può essere più rilevante per un gruppo di utenti rispetto ad un altro, e viceversa. Il CRM, l’invio di questionari e la possibilità di scegliere il tema della news letter (promozioni, news, eventi…) sono buoni strumenti per la profilazione.
Oggi le Aziende possono usufruire di altri strumenti per mantenere e costruire relazioni con i terzi?
Si, certo. Ne sono una dimostrazione anche i dati presentati da Dave Chaffey durante l’ICEBE 2009: l’attività di email marketing è affiancata da Twitter, Facebook, blog e feed RSS. Nuovi strumenti di comunicazione che permettono agli utenti di seguire le attività delle Aziende nelle modalità e tempistiche preferite.
L’email marketing Consumer Report 2009 per l’Italia ha dimostrato comunque che la percentuale di iscrizioni e community e news letter è molto alta e che il numero di utenti che rilasciano l’indirizzo di posta primario sono aumentati sensibilmente, rispetto al 2008: 58,2% vs 55,2%.
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